Parkinson, numeri in aumento: oltre 1000 pazienti in cura al Policlinico
In Sardegna sono presenti oltre 4mila sardi malati di Parkinson. Nel Centro di riferimento dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, che afferisce alla Neurologia del Policlinico Duilio Casula, diretta dalla professoressa Monica Puligheddu, vengono effettuate oltre 300 visite neurologiche di primo accesso.
«I numeri sono in aumento, nel Centro si registrano oltre 1000 pazienti in cura, contro gli 800 dello scorso anno – spiega il dottor Marcello Mascia, neurologo del Duilio Casula - vengono erogate tutte le terapie infusionali di fase avanzata della malattia (infusione sottocutanea di apomorfina, infusione intradigiunale di levodopa/carbidopa e l’infusione sottocutanea di foslevodopa-foscarbidopa). Inoltre, viene operata la selezione di pazienti candidati a terapie chirurgiche (DBS, MRgFUS)».
Il Parkinson è una patologia degenerativa a elevata frequenza. Dopo l’Alzheimer, è la malattia neurodegenerativa più diffusa. L’età di esordio è intorno ai 60 anni, solo il 5% dei casi esordisce al di sotto dei 40 anni, con una prevalenza che tende ad aumentare con l’avanzamento dell’età.
«Attualmente non disponiamo di terapie con efficacia documentata nel determinare un rallentamento della progressione di malattia (terapie neuroprotettive) – afferma il dottor Mascia - tuttavia diverse misure terapeutiche possono gestire i sintomi. Il trattamento iniziale si basa sull’utilizzo di diverse categorie di farmaci: levodopa, farmaci dopamino agonisti, inibitori selettivi delle monoaminossidasi B, inibitori delle catecolo O-metil transferasi e altri meno specifici, somministrati per via orale o transdermica».
Anche se non esistono terapie neuroprotettive, in grado di incidere sull’evoluzione del processo degenerativo, diversi studi hanno dimostrato come l’esercizio fisico sia in grado di temperare l’evoluzione neuropatologica della malattia. «È di primaria importanza la promozione dello svolgimento di attività fisica - sottolinea lo specialista dell’Aou di Cagliari - compatibile con le condizioni cliniche individuali sin dall’esordio della patologia. Efficace anche la riabilitazione, in particolare quando l’evoluzione del Parkinson ha iniziato a determinare un certo grado di disabilità».
Ricerche scientifiche hanno dimostrato, inoltre, i benefici di un corretto regime alimentare. «Fondamentale per il raggiungimento del peso corporeo ottimale e il mantenimento di un adeguato stato nutrizionale nel tempo – spiega il neurologo del Policlinico - che rappresentano aspetti essenziali per influenzare positivamente l’evoluzione clinica della patologia».
Con l’avanzare della patologia, si manifestano complicanze che includono le fluttuazioni motorie e non motorie e le discinesie (movimenti involontari), che rendono difficile un controllo costante dei sintomi nell’arco della giornata. «Per tale ragione – sottolinea lo specialista dell’Aou di Cagliari - si rende necessario il ricorso a strategie terapeutiche più invasive, che includono la “Stimolazione cerebrale profonda”, il trattamento con ultrasuoni focalizzati sotto guida della risonanza magnetica e le terapie basate sull’infusione continua di farmaci, erogati tramite l’utilizzo di sistemi di infusione portatili». L’infusione foslevodopa-foscarbidopa mostra effetti positivi nelle complicanze motorie della MP oltre che sui disturbi del sonno e la qualità della vita dei pazienti.
Il 30 novembre è la Giornata mondiale di sensibilizzazione e consapevolezza di questa malattia neurodegenerativa. Il Centro Parkinson del Policlinico Duilio Casula collabora con i neurologi territoriali per la valutazione e successiva presa in carico dei pazienti candidati a terapie di fase avanzata. Il personale operativo svolge, inoltre, attività di ricerca sulla MP e i disturbi del movimento in collaborazione con UO cliniche e dedicate all’attività di ricerca di base operanti presso l’Università degli Studi di Cagliari ed in altri centri regionali, nazionali ed esteri.
Federica Portoghese