Otite negli adulti e nei bimbi, ecco come curarla
Al Policlinico Duilio Casula, solo lo scorso anno, sono stati trattati chirurgicamente più di 120 pazienti per patologia otologica, di cui 40 pazienti per otite media cronica medio-grave. «La struttura complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari – spiega il professor Filippo Carta, direttore facente funzioni dell'Otorinolaringoiatria del Duilio Casula - vanta una grande esperienza nel trattamento sia medico che chirurgico delle otiti».
Il termine otite indica un’infiammazione dell’orecchio. «Gli agenti eziologici responsabili dell’otite sono generalmente batteri e virus – sottolinea il professor Carta - possiamo distinguere le otiti in esterne e medie, acute o croniche a seconda che la patologia si risolva nel giro di un paio di settimane o perduri nel tempo».
L’otite media acuta si manifesta più frequentemente nei bambini, generalmente associata alle infezioni acute delle vie respiratorie. «La terapia prevede l’uso di antinfiammatori, antipiretici (in caso di febbre), associati ad antibiotici nelle forme batteriche – chiarisce il medico del Duilio Casula - se il bambino non risponde alla terapia medica o si osserva un peggioramento della sintomatologia con la comparsa di gonfiore della regione retroauricolare, è necessario che il pediatra indirizzi il bambino a uno specialista otorinolaringoiatra, che valuterà la necessità di una bonifica chirurgica».
Il sintomo che accomuna tutte le differenti forme di otite è il mal d'orecchio (otodinia), che può accompagnarsi anche a una diminuzione dell’udito e alla fuoriuscita di secrezioni purulente dall’orecchio (otorrea).
Le otiti esterne acute sono tipiche della stagione estiva, in quanto sono favorite dalla macerazione della cute dovuta all’eccessiva umidità che crea un ambiente favorevole alla proliferazione di germi. «La diagnosi è otoscopica e può essere fatta dal medico curante – dichiara lo specialista dell’Aou di Cagliari - generalmente sono patologie di lieve entità che vanno incontro a risoluzione con terapia medica».
Tuttavia, ci sono delle categorie di pazienti più fragili, come i soggetti anziani o affetti da problematiche del sistema immunitario, in cui si possano osservare forme di otiti esterne gravi che necessitano di terapia antibiotica endovenosa protratta per lungo tempo, talvolta associata a terapia chirurgica. «Pertanto – afferma il direttore facente funzioni dell'Otorinolaringoiatria del Policlinico - se una otite esterna non si risolve con le comuni terapie mediche è importante indirizzare i pazienti allo specialista otorinolaringoiatra».
È importante non sottovalutare le forme di otite che non rispondono a terapia medica per evitare di incorrere in complicanze gravi, oppure che evolvano in otiti medie croniche. «L’otite media cronica più comune è quella caratterizzata da una perforazione della membrana timpanica di lunga durata associata a una diminuzione dell’udito e a periodiche riacutizzazioni batteriche con drenaggio di secrezioni purulente – spiega il professor Carta - in questi casi è possibile intervenire chirurgicamente facendo una riparazione della perforazione che consente di ripristinare la normale anatomia e fisiologia dell’orecchio e prevenire le riacutizzazioni batteriche».
Esistono poi delle forme più gravi di otiti medie croniche che vengono definite “colesteatomatose” e sono caratterizzate da un accumulo di cheratina nell’orecchio medio che, accrescendosi, determina l’erosione progressiva di tutte le strutture circostanti. «In questa patologia – sottolinea lo specialista del Policlinico - la terapia medica è sufficiente, è necessaria una bonifica chirurgica dell’orecchio medio per evitare complicanze gravi come meningite, paralisi del nervo faciale, labirintite, vertigini e perdita dell’udito».
Federica Portoghese