Allergie primaverili, in Sardegna ne soffrono 400 mila persone

Stefano del Giacco, allergologo e immunologo del Policlinico: « I principali allergeni sono i pollini, provenienti da diverse piante tipiche mediterranee».

Data:

04 aprile 2025

photo_5989953977791399409_y.jpg
photo_5989953977791399409_y.jpg

Descrizione

Con il ritorno della primavera riprende la stagione delle allergie. «Circa 400mila sardi soffrono di rinite allergica – spiega il professor Stefano del Giacco, allergologo e immunologo del Policlinico Duilio Casula – e tra loro, almeno 1 su 10 è affetto da una forma asmatica».

I sintomi più comuni includono starnuti, lacrimazione, prurito nasale e oculare. «Nei soggetti asmatici – afferma lo specialista – si manifestano anche difficoltà respiratorie che peggiorano nelle giornate ventose, un fenomeno frequente in Sardegna».

Nell’isola, i principali allergeni sono i pollini, provenienti da diverse piante tipiche della zona mediterranea. «Graminacee, composite come le margherite, parietaria e olivo sono tra i più comuni – sottolinea il professore – ma anche le cupressacee, come cipresso e ginepro, e le spore di funghi come l’alternaria e il cladosporium aggravano la situazione poiché facilmente trasportate dal vento». Il cambiamento climatico in atto sta inoltre alterando il periodo di fioritura. «I calendari pollinici ci consentivano di prevedere quando e dove si sarebbero concentrati i pollini – prosegue l’allergologo – ma l’aumento della temperatura e il prolungamento delle stagioni rendono queste previsioni meno affidabili».

Contrariamente a quanto si possa pensare, i pollini e le spore non sono visibili a occhio nudo. «Anche in assenza di piante nelle vicinanze, il vento può trasportarli per centinaia di chilometri, provocando comunque sintomi nei soggetti», chiarisce lo specialista. Un’ulteriore insidia per gli allergici è rappresentata dagli acari della polvere, che proliferano tutto l’anno, soprattutto nelle abitazioni chiuse da tempo come quelle utilizzate per le vacanze. 

Un aspetto importante che evidenzia il professor Del Giacco è la cosiddetta “reattività crociata”, che può causare reazioni anche a determinati alimenti «Alcuni soggetti possono manifestare sintomi anche dopo aver ingerito specifici cibi – prosegue l’allergologo – pesche, meloni e angurie possono creare problemi a chi è sensibile alle graminacee, mentre crostacei mitili e lumache a chi è allergico agli acari».

In caso di sospetta o conclamata allergia, è fondamentale rivolgersi a uno specialista. L’allergologo è in grado di formulare una diagnosi precisa attraverso test cutanei, respiratori ed esami del sangue, individuando la terapia più efficace. «Il Policlinico Duilio Casula è l’unico centro specialistico di Allergologia e Immunologia in Sardegna. Con 20mila prestazioni annue – conclude il professore –è tra i più avanzati d’Italia e d’Europa, ed è attivo anche in sperimentazioni cliniche con nuovi farmaci».

Aurora Vinci

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

03/04/2025, 13:11