Pap-test e HPV test strumenti cardine contro il tumore del collo dell’utero

Marco Palomba, ginecologo del Policlinico: fondamentale aderire allo screening.

Data:

15 aprile 2025

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L’infezione da HPV (Human Papilloma Virus) è particolarmente comune nelle donne giovani e viene contratta almeno una volta nella vita da circa l’80% delle persone sessualmente attive.
Per prevenire l’infezione le sue conseguenze si raccomandano la vaccinazione precoce ed il pap-test, da eseguire ogni 3 anni dai 25 ai 64 anni di età, «due azioni cardine nella prevenzione del cancro alla cervice uterina – spiega il dottor Marco Palomba, referente del Centro di Colposcopia e di Chirurgia mininvasiva del basso tratto genitale del Policlinico Duilio Casula».

Nel Centro del Duilio Casula le diagnosi delle lesioni precancerose sono in aumento, «in particolare – afferma il ginecologo Palomba – tramite l’effettuazione di 1200 pap-test e test HPV e circa 600 colposcopie, nel 2023 sono state individuate,142 lesioni precancerose di alto grado e neoplasie preinvasive sottoposte ad asportazione chirurgica. Inoltre, prosegue lo specialista, «si è registrato un incremento costante, su base annuale, delle prestazioni erogate alle donne inviate dai centri di screening per approfondimenti di secondo livello e di trattamento di tumori e lesioni precancerose in forma avanzate».

Il 2023 per lo screening pubblico organizzato del tumore cervicale è stato un anno storico a livello nazionale: tutta la popolazione avente diritto ha ricevuto l’invito a partecipare gratuitamente ai test. Tuttavia, dice il ginecologo, «l’adesione è stata del 41%, in particolare in Sardegna sono state invitate 110.036 donne e di queste hanno aderito 43.778, cioè solo il 39,8%».

«Nonostante il tasso di aderenza sia lievemente inferiore alla media nazionale - sottolinea lo specialista dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari - le donne sarde dimostrano una buona percezione dell’importanza dei test di screening per il tumore della cervice uterina e molte altre li effettuano indipendentemente su base volontaria».

L’HPV è un virus di cui si conoscono oltre 200 varianti. Alcune di queste possono causare verruche e condilomi, altre, invece, possono essere associate a tumori, principalmente dell’apparato riproduttivo femminile e maschile. Ancora oggi solo il tumore al collo dell’utero causa oltre mille decessi all’anno in Italia.

In Italia la vaccinazione è offerta gratuitamente alle bambine e ai bambini a partire dagli 11 anni ma in Sardegna l’adesione alla vaccinazione, di poco inferiore al 50%, risulta lievemente più bassa rispetto alla media nazionale.

Secondo il Ministero della Salute i vaccini anti-HPV oggi utilizzati proteggono contro i nove sierotipi di HPV più pericolosi e sono estremamente sicuri ed efficaci: possono prevenire, se utilizzati in età pediatrica, gran parte delle forme tumorali e pretumorali anogenitali e orofaringee e sono stati somministrati in sicurezza a milioni di ragazze e ragazzi in tutto il mondo.

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Ultimo aggiornamento

15/04/2025, 5:59