Violenza sul personale sanitario, oltre 2.500 casi all’anno
Dal 2016 al 2020 sono stati più di 12mila i casi di infortunio sul lavoro riconosciuti come violenze, aggressioni e minacce nei confronti del personale sanitario. Si parla di circa 2.500 episodi all’anno, accertati positivamente dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL). Si tratta di un numero che invita a porre attenzione su comportamenti ricorrenti negli spazi lavorativi.
I dati dell’INAIL confermano che il 46% di questi infortuni è concentrato nel settore dell’assistenza sanitaria, che include ospedali, case di cura, istituti, cliniche e policlinici universitari, mentre un 28% è stato rilevato nei servizi di assistenza sociale residenziale, come case di riposo, strutture di assistenza infermieristica e centri di accoglienza. Il restante 26% riguarda il comparto dell’assistenza sociale non residenziale. Inoltre, è stato rilevato che tre volte su quattro gli infortunati sono donne, con il 64% accertato in ospedali e case di cura, e l’80% nelle strutture di assistenza sociale, residenziali e non.
Le categorie più colpite sono quelle degli infermieri e degli educatori professionali (gli ultimi impegnati in servizi socio-educativi e riabilitativi), ovvero i tecnici della salute comprendenti più di un terzo del totale dei casi. Gli operatori socio-sanitari delle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali rappresentano un altro 25%, seguiti col 15% dagli operatori socio-assistenziali e assistenti-accompagnatori per persone con disabilità delle professioni qualificati nei servizi personali ed assimilati. Rimangono i medici, che costituiscono il rimanente 5% delle vittime di aggressione in sanità.
Le aggressioni fisiche e verbali hanno ripercussioni sullo stato di salute degli operatori sanitari, fino a provocare gravi danni psicologici, responsabili di disturbi post-traumatici da stress o dell’adattamento. Perciò, è importante che si agisca per prevenire questi episodi.
La Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, del 12 marzo è l’occasione per dimostrare vicinanza e sostegno alle vittime, ricordando l’importanza della denuncia verso ogni forma di abuso in ambito sanitario e non solo.
L.M