I Ris di Cagliari isolano il dna di D'Annunzio

martedì 17 marzo 2015
D'Annunzio

Da un fazzoletto che nel 1916 Gabriele D'Annunzio aveva macchiato con il suo liquido seminale per donarlo come ricordo di una notte d'amore alla sua amante, la Contessa Olga Levi Brunner, gli investigatori dei Ris di Cagliari  e del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) sono riusciti a isolare il Dna del poeta.

La ricerca su tracce biologiche di quasi un secolo fa è stata elaborata dal Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, che ha fornito agli esperti alcuni oggetti appartenuti al Vate: un fazzoletto bianco conservato nella cassetta di sicurezza dell'Archivio Generale insieme alle lettere che la Contessa Olga Levi Brunner scriveva a Gabriele D'Annunzio, che la aveva soprannominata 'La Venturina', e uno spazzolino da denti in avorio e setole naturali conservato alla Prioria, la casa-museo del Poeta. I reperti sono stati sottoposti a esami approfonditi che hanno rivelato la presenza di tracce biologiche, in seguito prelevate dai RIS e confrontate con il DNA estratto dal tampone salivare di un discendente in linea maschile di Gabriele D'Annunzio, Federico D'Annunzio. Dai risultati delle indagini è emerso che solo i residui organici rinvenuti sul fazzoletto erano di origine maschile, probabilmente provenienti dal liquido seminale. Dalle medesime tracce è stato estratto un profilo genotipico di sesso maschile completo di 16 marcatori del DNA. Grazie alla trasmissione del cromosoma Y pressoché invariato attraverso le generazioni, il confronto tra i reperti biologici analizzati e il tampone salivare del pronipote di D'Annunzio ha confermato l'appartenenza al Poeta delle tracce rinvenute sul fazzoletto. "Nessuno vuole clonare D'Annunzio, ma nessuno - ha detto il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri - può sapere quali saranno le evoluzioni della scienza e della società: è bene che quel dna sia stato rilevato". La validità, l'importanza e il rigore delle tecniche impiegate per isolare il Dna di D'Annunzio saranno verificate dalla comunità scientifica internazionale mediante la comunicazione scientifica ai giornali di settore.
Dove si potrà arrivare ancora? “Non lo sappiamo – dice il colonnello Giovanni Delogu, autore con il suo team di Cagliari della ricerca – ma indubbiamente ciò conferma che operando in maniera corretta e in ambienti adatti con i protocolli tutt’ora applicati in ambito internazionale, si può arrivare all’identificazione di persone o di oggetti anche dell’altro secolo, come è stato fatto nel caso di D’Annunzio. L’eccezionalità della scoperta sta nel fatto che pur essendo ampia  la tradizione di studi condotti sull’analisi del DNA-antico, a partire da resti ossei di importanti figure del passato, con l’obiettivo di svelare i misteri che spesso le avvolgono, per la prima volta si è realizzata  una ricerca condotta su tracce biologiche di quasi un secolo fa - elaborata dal Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera – che ha prodotto un risultato di rilievo nel panorama scientifico internazionale e di grande valore storico e culturale

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